È evidente come l’approccio alla preparazione fisica e alla teoria dell’allenamento sia cambiato molto negli ultimi anni. Un pubblico attento e presente sin dai minuti iniziali del riscaldamento pre-partita di una gara di serie A, per esempio, può facilmente accorgersene. Così come è possibile notare l’utilizzo di diverse strumentazioni e differenti esercizi proposti da parte di tutte le squadre, dai più tipici “elastici” per arrivare a vere e proprie postazioni innovative di lavoro. Al giorno d’oggi, i tecnici possono davvero contare su studi approfonditi e scientifici, una vasta gamma di possibilità e su di una tecnologia dedicata e in costante evoluzione.
I preparatori atletici di riferimento del Consorzio Vero Volley, Silvio Colnago e Daniel Lecouna, rispettivamente responsabili della forza degli atleti dei nostri team di SuperLega maschile e serie A1 femminile e referenti per la preparazione anche delle nostre squadre giovanili, utilizzano abitualmente alcuni degli strumenti più moderni e delle nuove tecnologie a disposizione nel settore.
Eccone qualche esempio, da dietro le quinte…
Innanzitutto, l’attrezzo quotidiano e “invisibile” che fa parte integrante della dotazione dei 28 atleti delle massime serie del Consorzio, in qualsiasi allenamento e gara, è il Vert: questo dispositivo, dalle dimensioni di una piccola chiavetta Usb, è contenuto in un apposito astuccio indossato dall’atleta in punti del corpo nei quali non possa correre il rischio di dare fastidio (per esempio nel top sportivo o in una piccola tasca aggiunta appositamente nei pantaloncini). Il Vert funziona da contasalti e rileva, tra gli altri, tre dati importanti ai fini della programmazione del lavoro: l’altezza massima di salto, l’altezza media dei salti e l’impatto di questi sulla condizione generale del giocatore.
Alla fine delle sedute in sala pesi o in alcuni allenamenti specifici viene utilizzato un kit di Visual Training, con l’obiettivo di migliorare e velocizzare la lettura delle traiettorie e la capacità di reazione. È uno strumento ottimo per lavorare su aspetti che possono fare la differenza in ruoli o situazioni specifiche, come per i liberi e per alcuni atleti che possono trovare grande beneficio da questa tipologia di interventi. Di base il kit è composto da pannelli su cui sono riportati numeri o lettere piuttosto che colori o frecce, che permettono il suo utilizzo in tante forme differenti e pratiche. Per esempio, mentre si esegue una serie monopodalica in equilibrio su una superficie instabile: si inizia fissando un punto al centro del riquadro per, poi, leggere ad alta voce delle lettere in senso orario o antiorario a seconda della consegna e delle possibili “chiamate”.
Un altro modo per sfruttare le potenzialità di questo strumento è quello di effettuare degli spostamenti dei piedi e delle motricità specifiche in corrispondenza a delle indicazioni visuali, anche con l’ulteriore aggiunta di un suono che può scandire il ritmo. Quindi, l’atleta si muoverà a seconda del riquadro e della consegna, che può variare in maniera dinamica anche attraverso l’utilizzo di un monitor. È interessante sapere che si possono fare esercizi con gli arti inferiori, ma anche muovendo le braccia in posizione di bagher o altre parti del corpo. L’aspetto più importante è la reazione allo stimolo visivo, indipendentemente da quello che si sceglie di allenare.
Una possibile variante consiste nel memorizzare una sequenza di 4, 6, 8 colori o le scritte all’interno degli stessi colori e riquadri, oppure ancora una combinazione di entrambe le modalità, per, poi, dare le spalle all’immagine e provare a riprodurre la sequenza toccando dei riferimenti dei colori corrispondenti con la mano o con il piede al ritmo indicato sempre da un segnale acustico.
Un ulteriore metodo di allenamento e di riscaldamento solitamente utilizzato nel pre-gara (anche questo spesso con i liberi) è il Light Training, che può rivelarsi importante anche nelle fasi di riabilitazione e recupero successive a un infortunio. Si tratta sempre di lavorare su uno stimolo visivo che allena il tempo di reazione, con uno strumento composto da sensori, dei quali uno svolge la funzione di “semaforo” mentre gli altri sono luci collegate – posizionate a terra o, per esempio, sulla rete se si ha l’intenzione di fare un lavoro sulla lettura nel fondamentale del muro – che devono essere spente al passaggio oppure al tocco a seconda dell’impostazione scelta. Se si esegue l’esercizio in maniera prolungata, con sequenze casuali o codificate, può diventare anche un’ottima proposta aerobica con basi di lavoro tecnico.
Invece, mentre il Beast sensor technology, usato prevalentemente durante le sedute con i pesi, è un accelerometro che serve per l’analisi del movimento durante gli esercizi tecnici a corpo libero e con i macchinari in palestra, coadiuvando i preparatori nel monitoraggio e nella valutazione delle esecuzioni e delle proposte, un attrezzo particolare presente nella “weight room” dell’Arena di Monza è una macchina isoinerziale: “Tecnicamente è dotata di una particolare tecnologia per cui nella fase eccentrica dell’esercizio, che può essere per gli arti inferiori o superiori, restituisce la stessa inerzia prodotta dall’atleta in fase concentrica. Il soggetto in questa fase si oppone a tale forza con la propria attivazione muscolare. In pratica ad un movimento concentrico ad alta velocità viene restituito un movimento eccentrico di uguale intensità, richiedendo energia anche nelle fasi di fermata e uscita”, spiegano Colnago e Lecouna.
Si potrebbe andare avanti con altri esempi, e altri ancora se ne potrebbero trovare ma concludiamo con un ultimo strumento “particolare”: degli occhiali stroboscopici che, occultando elettronicamente la possibilità di visione degli occhi in maniera selettiva, alternata o tramite una sequenza programmata, possono a loro volta aumentare la capacità di reazione dei giocatori. Utili prevalentemente per i ricettori, aiutano a migliorare l’analisi delle traiettorie, i tempi di reazione e il controllo sulla palla e vengono usati specialmente in alcune sedute tecniche al mattino.
E’ la fotografia di una preparazione atletica in continuo divenire, che si studia, si trasforma giorno dopo giorno, si aggiorna e permette anche agli atleti di sfidare se stessi e i propri limiti attraverso proposte innovative e nella ricerca di una performance che sia sempre più consapevole e completa in un sistema tecnico, tattico e anche atletico che si integrano alla perfezione.