Da anni in prima linea nella formazione interna, prima a beneficio dei propri allenatori e poi anche dell’ampio Network di squadre affiliate, in questa stagione il Consorzio Vero Volley ha anticipato gli appuntamenti con corsi e tavole rotonde, con l’obiettivo di sfruttare nel migliore dei modi il periodo di sosta forzata per la crescita professionale dei propri tecnici.
Il ricchissimo programma di eventi, coordinato da Francesco Cattaneo, Direttore Tecnico del Consorzio, dura oltre un mese e prevede ogni settimana, fino a giugno inoltrato, incontri in videochiamata con la partecipazione di grandi nomi della pallavolo nazionale. Tutti gli eventi sono riservati esclusivamente agli allenatori e istruttori della società monzese e a quelli delle società del Vero Volley Network, a cui il Consorzio offre un’opportunità unica per la formazione del proprio personale.
Giovedì 4 giugno è andato in scena uno degli eventi più attesi dell’intero ciclo: la tavola rotonda sul ruolo del palleggiatore ad alto livello. Un evento assolutamente imperdibile, in cui si sono affrontati i temi della metodologia di lavoro e della tattica di gioco, davanti ad oltre 100 tra allenatori e istruttori del Consorzio e delle società del Vero Volley Network. Relatori dell’incontro due grandi nomi della pallavolo internazionale come Angelo Lorenzetti e Marco Mencarelli, che hanno introdotto l’incontro: “Un palleggiatore, di qualsiasi categoria sia, fa giocare bene la propria squadra – le parole di Lorenzetti, coach di Trentino Volley – la sua caratteristica è mettere a suo agio lo schiacciatore. Non c’è un elemento che accomuna tutti i palleggiatori della SuperLega, nè tecnicamente nè fisicamente, ma tutti “fanno giocare bene” la propria squadra”.
“Se devo valutare un profilo di alto livello, in età “seniores”, penso a come un palleggiatore fa giocare la squadra – aggiunge Mencarelli, attuale allenatore de Il Bisonte Firenze – uno dei miei mantra è “pensa se non ci avessi provato”: bisogna capire cos’è prioritario e dominante nel singolo giocatore, che deve unire la consapevolezza che ha e le proprie competenze”.
Ha preso poi la parola un ospite d’eccezione come Marco Meoni, che direttamente dagli USA ha sottolineato: “Da ex giocatore, concordo al 100% con Angelo e Marco: tutti i palleggiatori di alto livello condividono l’intelligenza e la voglia di cambiare tecniche e provare cose nuove, sono in continua evoluzione. Per quanto riguarda la mia esperienza a Houston, mi sono trovato a dover lavorare con giocatori molto diversi, per età e capacità tecniche; penso sia importantissimo che un palleggiatore, durante la sua carriera, non abbia una “super specializzazione” e provi anche ruoli diversi, così da averli come bagaglio personale“.
Sono poi intervenuti gli altri ospiti del panel, a partire da Fabio Soli, allenatore della Vero Volley Monza – “Il palleggiatore subisce uno stress continuo da tanti lati, è sempre sollecitato, e quindi per questo deve essere aiutato, agevolato e lasciato il più libero possibile di esprimersi” e Marco Gaspari, neo-allenatore della Saugella Monza: “E’ fondamentale il feedback che il palleggiatore dà sempre al coach, la discussione e il confronto costante sono la chiave“.
Hanno chiuso gli interventi coloro che in campo ci vanno, ovvero i due palleggiatori delle prime squadre del Consorzio Vero Volley, a partire da Santiago Orduna, al terzo anno in maglia Vero Volley Monza: “Il palleggiatore ha bisogno di libertà, ogni anno deve impostare il ruolo in modo diverso; è fondamentale il dialogo continuo tra allenatore e palleggiatore, serve sempre massima fiducia. A mio avviso questo rapporto è il più importante nel gioco della pallavolo“. Infine è stata la volta di Alessia Orro, nella stagione 2020-2021 palleggiatrice della Saugella Monza: “Il mio percorso si è arricchito di anno in anno, spesso grazie a Marco Mencarelli: abbiamo condiviso tantissimo, e il nostro rapporto, unito alla costante voglia di migliorarsi ed evolversi, è stato la chiave delle soddisfazioni e dei traguardi che sono riuscita a raggiungere fino ad ora”.